Che cos’è una percezione e come si passa alle proiezioni?
LA LEGGE DELLA PERCEZIONE
La percezione è un processo attraverso cui le informazioni ricevute dagli organi di senso si organizzano in oggetti, eventi o situazioni assumendo significato per la persona che sta avendo una percezione.
Le percezioni possono essere complesse, mediate da aspettative e ricordi, e possono essere modificate da motivazioni e interessi del soggetto.
Le sensazioni invece dipendono dagli effetti immediati del contatto dei recettori sensoriali con i segnali provenienti dall’esterno, che suscitano una risposta
Le sensazioni possono essere elementari, immediate, immodificabili.
Percezione e sensazione non possono essere imprescindibili.
Parlare di percezione implica necessariamente fare riferimento alla teoria della Gestalt o “teoria della forma”.
Secondo la Gestalt o teoria della forma, le nostre esperienze non sono caotiche o somma di parti. Sono altresì esperienze strutturate. La percezione non si presenta come somma degli elementi sensoriali, ma si fonda su una forma complessiva dello stimolo visivo. Ciò significa che quando ci arriva un certo numero di stimoli noi non utilizziamo come regola l’analisi puntuale dei dettagli. Ma siamo in grado di generare delle conoscenze o intuizioni attraverso le quali interpretiamo nella sua globalità la percezione.
La teoria della Gestalt prende il nome da una scuola strutturalista tedesca (Scuola di Berlino) che intorno al 1920 cambiò lo sviluppo della psicologia.
Questa scuola, infatti, si sviluppò opponendosi alla psicologia dominante tra fine del 1800 e primi del 1900 cosiddetta“associazionistica” perché sosteneva che la percezione di un oggetto fosse il risultato della associazione di elementi sensoriali distinti.
La nascita della psicologia della Gestalt risalente esattamente al 1912 con Max Wertheimer, il quale sosteneva che non c’è corrispondenza diretta tra realtà empirica e realtà percettiva ma che la “forma non è data dalla semplice somma dei suoi elementi ma è qualcosa di più, di diverso.” segnò una rivoluzione di impostazione in tutta la psicologia moderna e contemporanea.
La percezione dunque non dipende dagli elementi ma dalla strutturazione di questi in un “insieme organizzato”, in una “Gestalt” (appunto tradotta con “forma”, “struttura”).
Le modalità secondo per le quali si costituiscono le forme sono state classificate e descritte come “leggi della forma” e sono state elencate da Wertheimer nel 1923 in tali modi:
Legge della vicinanza
Gli elementi del campo percettivo vengono uniti in forme con tanta maggior coesione quanto maggiore è la loro vicinanza.
Legge della somiglianza
Gli elementi vengono uniti con tanta maggior coesione quanto maggiore è la loro somiglianza (per colore, forma, dimensione…)
Legge del destino comune
Gli elementi con movimento uguale tra loro e differente da altri elementi vengono raggruppati.
La legge della continuità della direzione
Sovrapponendo due elementi, le loro linee vengono unite secondo continuità di direzione.
Legge della chiusura
Alcuni elementi non collegati tra loro possono essere interpretati come un’ unica figura.
Legge della pregnanza
Più un elemento è semplice e stabile, più appare “d’impatto”.
Legge dell’esperienza passata
Il cervello tende a creare forme già viste dove ci sono solo semplici linee separate o interrotte.
MA CHE COSA SONO LE Leggi?
Non esiste un numero definito di Leggi Universali (o Leggi Spirituali), c’è chi dice sette, chi dice dodici, chi 14, chi 33.
Le leggi universali potrebbero essere definite come il modo in cui alcuni fenomeni si comportano e funzionano agli occhi della coscienza collettiva.
Per saperne di più rimando al mio libro appena uscito I 7 SPECCHI DI DIO, di Edizioni sì, da cui è tratto questo articolo su Percezione e Proiezioni, in vendita qui:
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E naturalmente consiglio tutti i libri di Vianna Stibal, tra cui I 7 PIANI D’ESISTENZA
Buona Lettura di Tutto ciò che E’!
Nicoletta Ferroni
http://www.nicolettaferroni.it